Corso di cucina russa delle Feste

Vento dell’est. Ovvero un turbine russo (e rosso).

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E’ arrivato a Genova, venerdì. Un turbine leggiadro e cortese, dal portamento elegante e flessuoso. Un vento gentile che ha portato con sè sapori e colori di un Paese lontano e bellissimo. Lunghe mani morbide, languidi timidi occhi castani. E un sorriso dolcissimo. Volontà ferrea russa e un po’ di fantasia italiana. Chi???

Ma la Rossa più famosa della blogosfera! Lei, Giulia la Rossa di Sera.

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E’ arrivata a Genova venerdì scorso, armata di smetana e aneto, di aringhe e barbabietole, rosse ovviamente, di coltelli e scatole. E’ arrivata, con una spruzzata di neve, che ha reso più vero il Natale Russo che ci ha proposto nelle sue lezioni.

 

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Lezioni affollatissime di deliziose amiche, giunte qui da Como, Milano e Siena. E dal circondario. Che hanno sfidato la stanchezza di un viaggio in macchina, all’alba di un sabato freddo e tagliente, e la nevicata, più seria, e il gelo e poi la stanchezza e la pigrizia del risveglio domenicale, e che si sono presentate puntuali, alle 9 e mezza, una tazza di caffè, un pezzo di profumata focaccia voltrese e poi via.

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A tagliare, pulire, mescolare. E chiacchierare, tanto tanto, e sorridere e conoscersi e riabbracciarsi.

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C’erano la splendida Angela e Claudia, arrivate da una Milano gelida, in una Genova che per l’occasione ha sfoderato il suo vento più fastidioso e umido, c’era Alessandra, scesa da Como, e poi la magica Fabiana,  e Patrizia, e poi Maria, che avete già imparato ad amare, da Siena ed Ivana, ormai addicted di ogni genere di corsi e trasferte, che ci onora  delle sue bellissime foto. Poi ancora Marta e Carmen. La languida, elegante e raffinata Laura. E la splendida Antonia, con cui è bello cucinare, ma anche e soprattutto fermarsi a parlare, ascoltarla raccontare e incantarsi ai suoi commenti pacati e profondi. La gioia di un incontro prezioso, un’altra amica per cui essere grati.

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E Giulia cucina e racconta, ci offre il suo Paese, fatto di antiche tradizioni e di riti, di profumi e sapori meravigliosi, di pietanze dagli ingredienti semplici che diventano capolavori.

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Il primo giorno, sabato,  i Bliny, l’aringa in pelliccia, che già adoravo e che Giulia ha proposto con una ricetta davvero superba, poi piroghi salati, con ripieni di verdure o di carne, o dolci con le mele, una grandiosa Kulebjaka, la vera insalata russa e una morbida soffice mousse di fragole con l’ingrediente segreto, il semolino. E credetemi, è fantastica!

 La domenica, una meravigliosa zuppa. Schi, profumata di aneto, poi anatre ripiene e succose, julienne di funghi, Koljadki…insomma un vero fastoso e festoso Pranzo Natalizio Russo!
E il tutto condito con le storie di sontuosi banchetti moscoviti, nelle isbe calde ed accoglienti,  tra i boschi incantati e distese di neve immacolata. 

E poi ripromettersi e poi ancora progettare, altri incontri altre giornate, di cucina e compagnia, con gli ultimi abbracci, le lacrime di vero affetto di una Russa dolce e gentile, che spero di riabbracciare presto.

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