L’Alsazia. Su e giu’ per la Route du vin: Colmar, romantica e bellissima.
No, non siamo cadute in una fiaba antica e bellissima: siamo arrivate a Colmar!
La città ci accoglie con i suoi colori dolcissimi, in un pacato pomeriggio che trascolora già nel crepuscolo: la Petite Venise, chiamano questo angolo magico, che si intreccia in un dedalo di canali ombrosi e calmi, dove l’acqua della Lauch scorre lenta, tra le case dai colori pastello, con i profili di legno scuro, sotto i ponti arcuati che uniscono ancora le stradine acciotolate dei quartieri di antichi conciatori e pescatori, di cui conservano ricordo nel nome.
Qui abbiamo trovato un hotel incantato, una romantica hotellerie, con stanze incredibili, accroccate tra labirinti di scale e corridoi da cui ti aspetteresti di veder spuntare donne in cuffie e grembiali inamidati.
Sui bordi fioriti dei canali, su cui scivolano chiatte sottili, piccoli bar e locali accoglienti offrono sosta e refrigerio.
Chiatte sottili scivolano leggere sull’acqua placida, tra le anse sinuose morbide di ciuffi fioriti.
Le strade lastricate ci portano verso il centro della città, elegante e viva. Con il naso all’insù, affascinate dalle insegne in ferro battuto, dorate ed elegantemente arcuate, dalle finestre impigliate a tetti aguzzi e colorati, ci addentriamo nell’intrico di strade e piazze, tra le case dalle facciate colorate e le travi a vista.
I canali ci accompagnano verso il centro: a guardia del nostro passaggio è l’antica Dogana, o Koifhus, dal tetto a scaglie colorate e scintillanti , che ricorda il passato operoso dei suoi abitanti, di cui era sede politica ed economica. Oggi è ancora spazio di incontro e confronto, sede di mostre, esposizioni e del Mercato di Natale!
Le piazze della città ci accolgono con il chiacchierio delle fontane, con la luce smagliante dei fiori a balconi e finestre.
Un negozio dove si curano bambole ferite è alloggiato in una palazzina che sembra uscita da una fiaba nordica di fate e magie.
Troviamo piccole perle di bellezza, nella Chiesa Domenicana, che ci incanta con le sue vetrate e con la fresca intatta bellezza della Vierge au Boisson de roses ( niente foto, non si può!! ma i nostri occhi sono pieni di luminosa bellezza) e poi alla Collegiale Saint Martin, che qui chiamano la Cattedrale.
Una breve passeggiata ci porta al Musée d’Unterlinden, dove spalanca le sue braccia il Polittico di Issenheim, dagli straordinari pannelli, che sanno ancora trasmetterci il dolore infinito della sofferenza di Cristo, lo strazio assoluto della perdita che piega la Madre, pallida e stravolta dalla pena.
Da un portone elegante, si accede ad una piccola piazza privata, ornata da una scultura elegante : qui sorge la casa di Frédéric Auguste Bartholdi, lo scultore che ideò e progettò la Statua della Libertà: la città conserva altre sue opere, monumenti e fontane.
Ancora per le strade un po’ sconnesse (non osate i tacchi alti! ), tra piccoli negozi di specialità, locali curati e accoglienti, librerie antiquarie, botteghe numismatiche, boutique raffinate
tra costruzioni di legno, austere e magnifiche, o in pietra, eleganti e civettuole.
Anche in nuovi arrivati trovano acoglienza, in un contrasto un po’ azzardato, ma evidentemente sereno!
Scrutiamo il cielo: cominciamo a temere che le uniche cicogne che vedremo saranno queste:
Ma qualcuno deve pur abitare quei nidi aggrappati ai comignoli, lassù!
E con un suono di nacchere alsaziane, la signora dei cieli di Colmar plana veloce, leggiadra e un po’ ironica…ci indica la strada dei vigneti, del corso lento del Reno, tra colline morbide e cieli alti…la Route du Vin ci attende. A presto!
2.continua