Friburgo in Brisgovia!

Di ritorno da un viaggio bellissimo. Friburgo!

 

 

Eccomi, sono tornata! Scusate se vi ho abbandonati per così tanto tempo, ma il viaggio è stato lungo e bellissimo, i luoghi da visitare affascinanti e le cose da fare tante e travolgenti…non sono proprio riuscita a scrivere una riga, in viaggio.

Avete trovato un po’ di novità, in questi giorni. Il nuovo blog ( che ancora sto imparando a gestire, aiuto!) conserva molto del vecchio…i visitatori e gli amici si possono iscrivere per seguire, come sul precedente, e i link ai loro bellissimi blog non è scomparso, ma è nella pagina “link” che vedete in alto a destra.

Ebbene si, è on line, con un ritardo assolutamente assurdo, il contest di Natale…mi vergogno molto di questa cosa! Ma la costruzione di questo nuovo blog è stata lunga e sofferta, quasi come un novello Taj Mahal!! Solo ora sono riuscita a far inserire il contest, non me ne vogliano troppo le meravigliose amiche e gli amici che hanno partecipato! Per il prossimo, giuro, sarò rapida e bravissima!!

Comincio oggi a raccontarvi un poco dei luoghi, delle persone e delle cose che ho incontrato, sperando di riuscire a trasmettervi almeno in parte l’incanto, lo stupore, la magia, le luci e la bellezza che ho respirato.

 

Prima tappa: Friburgo in Brisgovia. La Munsterplaz, il mercato, a zonzo per le stradine e shopping!

 

Partite! In una domenica pomeriggio, rischiando code chilometriche che non troviamo, la fotografa, un po’ assonnata, ed io on the road senza una meta precisa. L’idea è quella di risalire la valle del Reno, un po’ sulla riva tedesca, un po’ su quella francese, fermandoci dove ci piacerà, direzione ipotetica Belgio, ma forse anche Olanda. Invece no. Poi definiremo la direzione. Ma in questo pomeriggio di domenica, con il tempo ancora bello, anche se incerto, sappiamo solo che questa sera saremo a Friburgo. Friburgo in Brisgovia. Un nome da film, dice la fotografa: La principessa di Brisgovia, ha un suo fascino, un po’ caramelloso e romantico, no?

Arriviamo nel tardo pomeriggio. Il cielo è coperto, inizia ad imbrunire. Scarichiamo i bagagli in un ottimo Mercure, a due passi, letteralmente, dal centro.

Friburgo è bellissima.  Piccola e raccolta, precisa e serena. Un gioiello antico, ma pulsante di vita e di gioventù.

Li facciamo, quei due passi due che ci portano nell’ incantevole Munsterplaz, la Piazza della Cattedrale, che ci accoglie, severa, dall’alto dei suoi 810 anni e dei 116 metri della sua torre. Per la sua costruzione ci sono voluti 350 anni e neppure i bombardamenti serrati della Seconda Guerra Mondiali sono riusciti ad abbatterla….tutt’attorno la città patì distruzioni terribili, ma la Cattedrale di Nostra Signora ( Munster unserer lieben Frau) rimase praticamente intatta.

 

 

Costruita in arenaria rossa, imponente e fiera nella sua bellezza gotica, la Cattedrale è ricca di decorazioni e possiede vetrate stupende, volute e finanziate dalle ricche confraternite di mercanti e artigiani del Quattro-Cinquecento.

Il portale principale è splendido.

 

Nella elegante Munsterplatz, accanto alla Cattedrale, la bella ampia fontana zampilla acqua freddissima e cristallina, con un chiocciolìo sussurrato e costante, un pettegolume benevolo, da comare ingrembiulata.

 

 Le ombre scendono rapide, sotto un cielo un po’ cupo di nuvole grevi di pioggia. Lassù, sulla cima della splendida torre, dove la pietra prende le sembianze di leggera filigrana, splende una luce rossastra. 

 

Sulla città cala la notte. 

 

Complice l’oscurità, e la nostra fervida fantasia, ci pare di essere trasportate negli anni ’40. Dalle ombre dense della sera sferraglia un tram.

 

Ma le luci delle moderne vetrine che costeggiano le strade del centro ci riportano alla realtà. E’ notte.

Al mattino, una colazione davvero corroborante (!) ci prepara alla lunga e bella giornata che ci attende.

 

 

Pioviggina appena, a tratti, e nella Munsterplatz ci accoglie la facciata elegante e sapiente della Kaufhaus, che un tempo era l’edificio della Dogana e del Commercio. E che questa piazza sia stata, nei secoli, il luogo principe del commercio è testimoniato dalle iscrizioni, sulle pareti della Cattedrale, delle misure che servivano per regola e riferimento a mercanti e compratori,  dalle forme del pane alle misure di capacità dei carri…

 

..e dal fatto che ogni giorno, tranne la domenica, da secoli, la Munsterplatz diviene la sede di un festoso coloratissimo mercato dei contadini. Banchi di frutta, verdura fresca, conserve e fiori, spazzole e cesti, profumatissimo street-food, saponi, olive e funghi sott’olio, prelibatezze della vicina Francia e gustose specialità locali.

 

 

 

 

 

 

 

Ci allontaniamo, anche se a malincuore, dall’atmosfera gioiosa e colorata della piazza e ci incamminiamo per le strade eleganti del centro città. Oggi è lunedì, i musei sono chiusi, ma il fascino allegro e raffinato di Friburgo ci avvolge con il tepore di qualche raggio di sole.

 

 

con le sue vetrine raffinate e curiose, alcune di negozi italiani…o quasi!

 

Le belle vie del centro di Friburgo sono affiancate dai caratteristici bachle, piccoli canali di acqua freschissima e cristallina, che proviene direttamente dalla vicina Foresta Nera, un tempo serbatoio prezioso contro gli incendi, oggi piacevole attrazione per i turisti, che conserva la magia di un’antica leggenda. Pare infatti che chiunque metta i piedi nell’acqua fredda di un bachle troverà l’amore a Friburgo: sarà per il tempo inclemente o per un sussulto di dignitoso realismo, ma noi non ci abbiamo neppure tentato!

Bellissimi palazzi antichi, dai portoni decorati e dalle soglie ornate di complicati mosaici di ciottoli, testimoniano l’antico  splendore della città .

 

 

E in antichi bellissimi palazzi, testimoni di austeri periodi della storia di questa città, sono oggi le sedi di esercizi francamente meno fascinosi , con un effetto un po’ sconcertante

 

 

 

Qui tutti girano in bicicletta e ovunque si trovano ordinati posteggi per le due ruote, bici appoggiate alle porte dei negozi, o abbandonate sui prati di fronte all’antica Università, che accoglie centinaia e centinaia di studenti locali e stranieri, cosa che rende Friburgo città giovane, allegra e vivissima.

  

 

  

 In una via accanto all’Università, scopriamo un bellissimo “Salon de chocolat”. Che fare? Entriamo! E ciarrendiamo subito ai profumi esotici, alle scatole che raccontano fiabe coloniali, agli aromi speziati, fruttati, fioriti, alle tazze e alle teiere panciute. E allora….shopping!

 

 

 

Lasciamo i (numerosi) pesanti pacchetti nella bella “tea and chocolate house” e passeggiamo nel dedalo di viuzze del centro, ornate di insegne elaborate che spiccano sulle facciate riccamente decorate, sopra finestre allegre e spalancate

 

 

 

 

 

I palazzi del Municipio Nuovo e Municipio Vecchio fiancheggiano una piazza deliziosa, la Rathausplatz, con la statua del monaco francescano Bertholdt Shwartz, a cui probabilmente si deve l’invenzione della polvere da sparo

 

 

Siamo stanche morte e i tavolini dei bar all’aperto che affollano la piazza ci attirano inesorabilmente…ecchecaspita, a volte mi accorgo di essere un po’ un sergente maggiore: marcio e faccio marciare, ma è bello anche starsene qui tranquille, accarezzate da un’idea vaga di tiepidissimo sole, bevendo un tè. La fotografa, stremata, respira. E si intreccia i capelli.

Ci alziamo e riprendiamo il nostro girovagare, nelle vie affollate, tra bancarelle di libri usati e studentesse alla ricerca di antichi, rari spartiti

 

Questa casa antica e maestosa fu costruita nel 1515 per l’Imperatore Massimiliano I e fu abitata da Erasmo da Rotterdam durante il suo soggiorno qui a Friburgo. Ha un nome curioso Haus zum Walfish, la Casa della Balena

 

Ecco qui, un’altra bancarella arresta il nostro cammino: la Pasta dell’Amore! Non ci posso credere! Alziamo gli occhi: un negozio di caccavelle!!! Do you know “caccavella”?? Le mille e una cosa che una vera food blogger non può non avere! Entriamo, e che altro? Con sommo disappunto della fotografa, che ne ha un po’ le scatole piene delle mie manie di acquisto compulsivo!

Però, dite la verità! Riuscireste a resistere??

Non sentite la mancanza di uno di questi aggeggini per affettare tutto, ma proprio tutto?? Come fate a tagliare le fragole, senza? E dell’affetta mango ne vogliamo parlare???

Ed infine, non mentite! Non avete sempre desiderato, nei vostri sogni più arditi e segreti, un oggettinocome questo, per rendere unici i vostri toast??? Eh!!!

Dopo il servizio fotografico che mi ha fatto senza (quasi) brontolare e i chilometri che ci siamo macinate oggi, sono in debito con la mia piccola fotografa. E dopo un lungo pistolotto sulla grazia preziosa  dei piccoli café, dei bistrò, schiacciati e soffocati dalle grandi multinazionali che omologano e massificano, sulla bellezza della diversità, della tipicità…. mi arrendo e la faccio felice

Partiamo: carichiamo il bagaglio, che si è fatto più voluminoso con gli ultimi acquisti e prendiamo la strada che ci porterà alla seconda tappa del nostro viaggio, poco distante da qui. Ci affianca una curiosa  compagna di strada.

 

 

 

A presto!

 

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