Di ritorno dal Raduno del Forum della Cucina Italiana.
Eccomi, sono tornata! Da dove? Ma da Siena, ovviamente.
Dal Grande Raduno del Forum della Cucina Italiana!
Del posto vi ho già parlato qui.
Le dolci colline che cingono Siena ci hanno accolto con splendide giornate di sole, con i campi ordinati e protetti dai cipressi, la dolcezza sinuosa dei declivi, il cielo azzurro e smagliante.
Ero là dal giovedì precedente, per terminare le infinite incombenze di un’organizzazione che ha messo insieme centoventi persone : ospitalità, ristoranti, visite guidate, per finire nella giornata trionfale della domenica.
Ma andiamo per ordine.
L’agriturismo.
Bello, bellissimo. Guidato con mano dolcissima, ma ferma, da Ilaria.
Costruzioni antiche, in pietra, legno e cristallo, confortevoli e affascinanti, immerse nella dolcezza di vigneti e nella bellezza autunnale di boschi abitati da fagiani.
Ha saputo aprirci le sue sale da pranzo
e le sue cucine efficienti, ha lasciato i suoi prati al gioco allegro dei nostri ragazzini.
Ci ha ospitati il sabato a pranzo, per un light lunch, molto poco light,in effetti, ma invece un gustoso e ricco buffet.
E ovviamente la domenica, il gran giorno del Raduno!
La città.
Parliamo di Siena, signore e signori! Che dire? E’ bella, elegante, colta ed accogliente. Schietta.
L’abbiamo percorsa, spesso molto velocemente, in su e in giù, in lungo e in largo.
Nella cornice mozzafiato della cinquecentesca Fortezza medicea, imponente e insieme armoniosa testimonianza di architettura militare, costruita dall’urbinate Baldassarre Lanci per Cosimo I de’ Medici – siamo scesi a conoscere l’Enoteca italiana, qui dal 1933, dapprima sede del Mercato dei Vini, il precursore del Vinitaly, poi Ente pubblico e prestigioso.
Qui, nelle fresche sale di mattoni, sono conservati oltre 1.500 vini, rigorosamente ammessi da una Commissione Giudicatrice, prodotti da oltre 600 aziende, che ora, grazie ad un sistema di informatizzazione avanzato e unico nel suo genere, “dialogano” con il visitatore fornendo un significativo spaccato del mondo vinicolo italiano. Una degustazione di vini eccellenti ci ha fatto da “merenda” il sabato pomeriggio, servita sulle splendide terrazze dell’Enoteca
Abbiamo poi visitato la sede, bellissima, del museo di una contrada, quella del Valdimontone: un’antichissima chiesa sconsacrata, arditamente restaurata, che conserva costumi, oggetti, testimonianze di vittorie, passioni e impegno dei contradaioli.
Abbiamo percorso strade in salita, sostato nella piazza elegante e raffinata.
Siamo entrati in negozi e botteghe.
Al Forno del Magnifico, il fornaio, intimidito ma gentilmente disponbile, ha sfornato per noi ricciarelli e pan co’ Santi, panforti e mantovane.
Gli abbiamo estorto qualche ricetta: siate pazienti, proveremo e vi sapremo dire!
(1. continua)
[le foto di questo e dei prossimi post sul Raduno sono di Ivana Canevarollo e mie. La fotografa è rimasta a casa!!!]