Ginestre
Gialli ciuffi luminosi, sulle ripe scoscese a picco sul mare, sui crinali ghiaiosi della ferrovia, sugli impervi fianchi delle colline. Boccioli delicati retti da fusti resistenti, la ginestra esplode di luce, in questa primavera un po’ così. leopardi, ma anche la mia infanzia: le lunghe code in un’autostrada ad una corsia , con le auto ferme, e noi bambine che coglievamo ginestre, ai bordi di quegli anni ’60 pieni di sogni e di 600 familiari stipate di bagagli. Mamma si portava appositamente le forbici e i nostri rientri dalle domeniche al mare erano trapunte di quei boccioli dorati.
Ginestra, fiore di Primavera.
E con una ginestra ricomincio a raccontare, su questo blog dall’aspetto tutto nuovo.
Ricomincio con una ricetta di Maria, che ogni tanto ci racconterà la sua terra, il Senese, con le sue splendide antiche ricette: io le cucinerò e ve le farò assaggiare.Faranno parte della rubrica: A pranzo da Maria
La ricetta di oggi è quella della Ginestrata, una bevanda che veniva offerta, in segno propiziatorio, dai genitori della sposa al futuro genero la prima volta che lo stesso si presentava alla casa per incontrare la promessa sposa. Veniva anche offerta ben calda a colazione il giorno dopo la loro notte di nozze.
Veniva e viene tutt’ora usata anche come super ricostituente, durante le convalescenze, dopo una malattia debilitante.
Sembra che il nome derivi dalle “Maggiolate “ rinascimentali effettuate nel “Maggio fiorito” mese in cui fiorisce la ginestra: con i suoi fiori venivano fatte le ghirlande con le quali le ragazze si adornavano i capelli.
I fiori gialli delle ginestre venivano usate per rappresentazioni sacre nelle strade dove venivano effettuate le Processioni del Corpus Domini.
Ecco che, con la ginestra, viene celebrato il rito della giovinezza, dell’amore, della vita.
La ricetta è tratta dal ricettario “Il buon mangiare” di Giovanni Righi Parenti, ma è di uso comune nelle campagne del Chianti Senese.
La Ginestrata
Ingredienti per persona:
1 rosso d’uovo
1 tazza (circa 150 gr.) di brodo ristretto appolloccato (brodo “ad pullum locatum”. con il pollo – ricetta del XVI conservata nella Biblioteca di Bologna), va bene un brodo misto di carni e pollo
½ tazza di ottimo Vin Santo molto secco;
1 pizzico di spezie da panforte nero “panpepato” * vedi
Preparazione
Sbattere il tuorlo con il Vin Santo, aromatizzarlo con le spezie, versare il composto nel brodo in ebollizione, spengere il fuoco e mescolare bene. Versare nella tazza e sorseggiarlo.
Questa la ricetta della zona in cui abita Maria, nel Senese, in altre zone della toscana viene preparata a budino con l’aggiunta dello zucchero……
*Per 100 grammi di preparato di spezie da panpepato ben mescolato
50gr. di cannella di Ceylon (ora Sri Lanka) in polvere
25 gr. di coriandolo (Coriandrum sativum) in polvere
20 gr. di noce moscata in polvere (si può aumentare se occorrono effetti afrodisiaci)
5 gr. chiodi di garofano in polvere
Comments 7
Complimenti per il blog…
Adoro la ginestra, proverò la ricetta….hai pensato di inviarla agli sposi reali??
Ciao!!
W la Ginestrata! e soprattutto W Maria!
Io sono stata a “pranzo da Maria” e vi posso garantire che la sua cucina e la sua ospitalità sono strepitose!
Antonia
Author
Ivana: Guardo se ho il numero nella memoria del mio cellulare e li chiamo 😉
Antonia: Vero!
Che bella questa rubrica e che inizio scoppiettante!!!PS La ginestra è bellissima! Smack!
Mi ci vorrebbe proprio la Ginestrata di MAria e anche un po’ delle sue allegre battute!!Un bacio a te e alla nuova collega di la Melagranata!!!
Ti ho linkata oggi…bacioni
Bella foto Patty! la ginestra…l’ha un bej giallo……..
Author
@Ambra Grazie! Adoro la ginestra! E non sarà l’ultimo post dedicato 🙂
@Eli/Fla Maria è un’amica e una persona davvero speciale! Grazie!
@Maria Lupus in fabula….eccoti qui! 🙂