Un filo d’olio e un ricordo goloso.
Quel che per Proust furono le madeleines… per me è stato un libro.
Per le sempre deliziose edizioni Sellerio, Simonetta Agnello Hornby ha pubblicato un piccolo gradevolissimo libro di memorie della sua famiglia. Tra le pagine di ricordi di un’infazia felice e privilegiata in uno splendido baglio nella campagna agrigentina si liberano i profumi e i sapori di una cucina tradizionale e gustosa, basata sulla produzione locale di verdure e formaggi, di conserve e sciroppi, di dolci, spezie e caffè. Simonetta bambina mescola e trita, affetta e rotola polpette… ed il flash è stato immediato, potente, travolgente di intensi penetranti profumi.
Le mie mani piccine che affondano nell’impasto “prima bagnale bene con l’acqua fredda” e rotolano tra i palmi una polpetta profumata di menta “devono essere tutte uguali” poi schiacciano appena la pallina rotonda, che si appiattisca un poco “ non troppo, attenta, deve essere ancora un po’ cicciotta” poi il tuffo gioioso nella nuvola di farina bianca e poi il riposo, sulla grande guantiera. La fresca ampia cucina della nonna mi accoglie nuovamente, dopo anni, e il profumo intenso dell’olio che frigge e l’aroma voluttuoso della menta si sprigionano dai miei ricordi.
La nonna Lucia mi preparava queste polpette di melanzane in estate, quando il rifugio della sua grande cucina era un’oasi di frescura e i racconti della sua vita in Sicilia una favola continua.
Non le avevo mai cucinate, chissà perché, fino a ieri sera. La ricetta trascritta nel libro di Simonetta Agnello Hornby è identica a quella di nonna e nel giardino grande, affacciato sul mare di Liguria, profumato dei gelsomini di Sicilia della mia mamma, dove la tavola accoglieva per la cena i miei cari, il mio presente e il mio futuro, il sapore arabo delle polpette di melanzane mi ha riportato vicino la nonna, la mia infanzia, il sole caldo di un’estate lontana.
Polpette di melanzane. (da Un filo d’olio e dalle ricette della Nonna Lucia)
(per ca.12 polpette )
500g di melanzane
1 uovo
parmigiano grattugiato, 50 g. circa
pangrattato, circa 100-120g
1 spicchio d’aglio, schiacciato e tritato
foglioline di menta tritate (a piacere)
farina
olio evo
sale e pepe
Cuocere la melanzana in forno o a vapore, dopo averla pulita ed aver eliminato la parte con il picciuolo, e poi incisa a croce nella parte tagliata.
Passarla nel tritacarne (o frullarla) poi riiunirla in una ciotola con l’uovo, il pangrattato, il parmigiano, l’aglio, la menta.
Mescolare bene poi farne delle polpette, leggermente schiacciate e passarle nella farina. Friggerle in abbondante olio caldo, disponendole man mano su carta da cucina per asciugare l’eccedenza d’olio.
Si possono gustare così o con l’aggiunta di passata di pomodoro fresco e profumato di basilico.
Comments 13
ho giuste giuste delle melanzane che mi guardano dal frigo!! stasera faccio l’esperimento!!! Ciao Pat!!
Stasera le preparo anch’io le tue polpette!!!
non c’è nulla di piu’ buono!!GRAZIE.
diana
giornata di tuffi nei ricordi…è stato il primo piatto che ho cucinato per Roberto! 🙂
ho messo le melanzane nella pentola a pressione, nel cestello per la cottura a vapore…vediamo che combino!
Author
Mari: Ciao bella! Fammi sapere, bacioni!
Diana: Davvero! e così semplici e saporite!!
Antonia: Che bello, davvero? Una ragione in più per cucinarle con amore…portano amore 😀
Mariangela: A volte faccio anche io così…poi strizzale un pochino, perché perdano il liquido di troppo! saranno ottime! regolati con le dosi in base alla consistenza, devono essere morbide, ma non troppo 🙂
Al di là delle polpette di melanzane, che farò, sono tornata alle estati della mia lontana infanzia: calde e …piene di pomodori, mangiati un po’ di nascosto appena raccolti. Un bacione, cara. Rosella
mio dio che goduria le polpette di melanzane!!! 😛
accetto ben volentieri il suggerimento di lettura 🙂
buona settimana
Buone queste polpette, con la menta non le ho mai fatte, dona molta freschezza!!! 🙂
MMMMMHHHHHHH che buone Pat!!! devo confessarti che ho fato delle modifiche ma sono davvero eccezionali!!!! Grazie per aver condiviso questa fantastica ricetta…dei ricordi!
Author
Rosella: Che belli questi tuffi nell’infanzia! Un bacione anche a te, cara!
Symposion: Ciao Giò, è un libricino gradevole, una lettura piacevole! Buona giornata, ciao ciao!
Luciana: Buone buonissime! 🙂
Mari: 😀 😀 😀 Dai, dai, svela le tue modifiche ! Vogliamo imparare!! 🙂
Ahahahah imparare da me!?!?!!? Anche se la vedo dura vi scrivo le mie modifiche. Da brava romana de Roma quando leggo formaggio mi si accende la lampadina ” Pecorino” e quindi al posto del parmigiano ho messo “il romano”, un po’ più saporito. Poi guardando nel frigorifero ho scoperto 3 fettine di prosciutto crudo e dopo averle tritate le ho aggiunte all’impasto. Per finire invece di passarle nella farine le ho impanate con il pangrattato e cotte in padella con un filo di olio evo…a casa mia il fritto non è visto di buon’occhio!!
Insomma, questo è il pasticcio che ho combinato, con qualche foglia di prezzemolo per dare un po’ di freschezza all’impasto…Patrizia potrai mai perdonarmi per aver scombussolato la tua ricetta!?!?!?!?
Un caro abbraccio, Mari
Author
Mari: Eccertochesi!! Altro che perdonarti! Grazie mille di averci dato la tua ricetta…. a me piacciono molto le tue modifiche (tranne il pecorino 🙂 apprezzo molto la regionalità, i km 0, ecc.ecc. ma io oltre al parmigiano proprio non riesco ad andare 🙁 ) Anche io avevo pensato di provare, prima o poi, il pangrattato al posto della farina… anche noi friggiamo pochissimo a casa, davvero un paio di volte l’anno o poco più… ma qui non ce l’ho proprio fatta a rinunciare, accipicchia se son buone fritte ;))
Baci Mari! E grazie!!
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