Zuppetta di fagiolina del Trasimeno

Che zuppa!

 

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Non è che faccia freddo, è che è perennemente bigio. Piove da quando? Novembre? E vien voglia di un po’ di calore, un po’ di coccole. Una zuppa, in questi casi, è davvero quel che ci vuole. Calda e avvolgente, confortante e gustosa.

L’altra sera ho preparato questa, fatta con la Fagiolina del Trasimeno, che avevo portato dall’Umbria qualche tempo fa.

La Fagiolina del Trasimeno (il cui nome scientifico è Vigna Unguicolata) non è affatto un fagiolo, in realtà, ma è un legume dalle origini antichissime; coltivata in Grecia e in Africa, si è diffusa nei territori del lago Trasimeno, particolarmente idonei alla sua coltivazione, grazie all’attività commerciale degli Etruschi (500 a.C.). Per secoli ha rappresentato una delle principali fonti proteiche per l’alimentazione delle popolazioni locali; è stata poi abbandonata perchè faticosa da coltivare e poco produttiva. Salvata dall’estinzione grazie a fortuite coltivazioni domestiche, negli ultimi anni è stata rilanciata dall’assiduo e appassionato lavoro di alcuni giovani agricoltori. I terreni umidi e il particolare clima di questi luoghi sono le condizioni ideali per ottenere un prodotto unico di eccellente qualità. Dal 2000 la Fagiolina del Trasimeno è stata inserita tra i Presidi Slow Food.

 

 

 

 Zuppetta di fagiolina del Trasimeno

 

400g fagiolina

2 carota

1 porro

1 spicchio d’aglio (+ uno per i crostini)

1 costa  di sedano

1 cucchiaino di concentrato di pomodoro

qualche fetta di baguette tostata

 

Ho versato la fagiolina in acqua fredda, non serve l’ammollo preventivo, ho portato a bollore e fatto cuocere per circa 20 minuti. Ho poi scolato e unito la fagiolina in una casseruola con un soffritto leggero di carote, sedano. porro e aglio tritati grossolanamente e il concentrato di pomodoro.

Ho coperto di acqua e fatto bollire per altri 20 minuti.

Ho poi versato nelle ciotole, condito con olio evo. Un po’ di pepe a piacere.

Un paio di fette di baguette, appena abbrustolite e, a piacere, appena appena soffregate con uno spicchio d’aglio.

 

 

 

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