La corona dell’imperatore.
Su un noto social network, in questa settimana, le utenti stanno modificando le loro immagini profilo, sostituendole con quella di donne che hanno saputo lottare per la dignità delle altre donne, per il riconoscimento del loro ruolo nella società, che si sono distinte nel lavoro, nella missione, nell’impegno. Le donne italiane, senza distinzione di parte politica, rivendicano oggi il diritto al rispetto, in un momento in cui, sommersa da una becera cultura da bar sport, questa società urlante e ghignante relega la figura femminile nel ruolo squallido e turpe di ancella, di gheisha, di sollazzo del potente.
Noi che quotidianamente ci incontriamo su queste pagine virtuali, scambiandoci ricette e sogni, emozioni e ricordi, progetti e sentimenti, non viviamo certo nelle nostre cucine, sigillandole come acquari quieti e sordi al mondo che ci circonda: siamo donne che lavorano, amano, vivono, combattono, curano, ridono, accudiscono, si indignano. Nelle nostre cucine, noi pensiamo.
E siamo francamente stanche di sentirci oltraggiate, di vedere le conquiste di secoli spazzate via da chi ci considera a peso, di chi ci giudica in base alle misure e all’età, dalla soglia disgustosamente sempre più bassa. Da troppo tempo, ormai, si propone di noi un’immagine mediatica di bambine seminude, sculettanti e sgambettanti, automi ridenti, dai seni procaci e il cervello in apnea, pronte a soddisfare i desideri bassi e squallidi di anziani che hanno perso dignità e rigore morale. E questa oscena realtà viene proposta come normale passatempo del potente, come ambita meta per giovani donne di talento .
Abbiamo figlie sedicenni, per cui abbiamo sognato e cercato di costruire una società diversa. Abbiamo figli, a cui abbiamo insegnato il rispetto e l’ammirazione per le sorelle, le amiche, le colleghe, le compagne. Vogliamo per loro un mondo di dignità e rispetto. Vogliamo per noi una società migliore, perché ce la meritiamo.
Aderisco volentieri all’iniziativa di Norma e Kemikonti
Oggi la ricetta non è mia, ma di Maria. Lei non ha blog, ma ha forza, dignità ed enorme coraggio. Ha un ruolo attivo nella società, è moglie, madre, amica. E’ ironica, divertente, saggia. Cuoca eccellente e persona bellissima. Ed è indignata. E da toscana, è indignata con fervore e furore. E partecipa con determinazione all’iniziativa.
(Vi ricordo che ci sono ancora pochissimi posti per le Lezioni di Cucina Americana di Laurel Evans qui a Genova!
Corona di maiale con patate arrosto (ricetta di Maria T.)
Fatevi preparare dal vostro macellaio un pezzo di carrè di maiale (almeno 10 costole) lasciando le costole abbastanza lunghe e ben pulite, e facendo incidere le coste alla base.
Preparare un trito di aglio e rosmarino, metterlo in una ciotola, aggiungervi sale e pepe q.b. e, con questo composto massaggiare bene la carne, inserendone un pochino fra le incisioni alla base delle coste.
A questo punto, girare la carne a corona e legare ben stretto in modo che rimanga in forma.
In una teglia da forno mettere la corona di maiale, condire con olio d’oliva e mettere in forno caldo (200°) per 40 minuti, aggiungere le patate tagliate a tocchi e portare a cottura