Avanzi.
Secondo me non ne potete più di sentirmi straparlare di Parigi. E poi era giusto l’ora che tornassi un po’ in cucina. Anche se, dopo il tour de force di dicembre, tra catering, non-matrimonio e cenone-pranzo natalizio ecc. vi assicuro che non è che muoio dalla voglia di spignattare!
Detesto buttare il cibo e cerco sempre il modo di riutilizzarlo: cambiandone l’aspetto, se posso, per non riproporre in tavola porzioni un po’ languorose o rinsecchite. Con gli avanzi del lesso, sia carne, che pollame, la fantasia si arena spesso: al di là di polpette o polpettoni è difficile andare. La quiche è spesso l’ultima spiaggia, ma ci manca solo una bella quantità di panna o bechamelle per ridurmi davvero come un pallone-sonda. Un’insalata? Troppo freddo: in inverno fa tristezza!
Così, per far fuori gli avanzi di una gallina ruspante, che era servita per un brodo fantastico, ho pensato di chiudere in una gabbia di pasta brisée una specie di insalata di riso, con l’aggiunta di mele e cipolle, che, Knam docet! , sono una sicurezza. Il riso nero rende un po’ più intrigante la pie.
P.S.Avrei ancora qualche ragguaglio parigino da spifferrarvi, tipo indirizzi di negozi, e una montagna di libri nuovi da raccontarvi: mi sa che prossimamente vi stresserò ancora! Au revoire!
Torta di pollo, mele e riso nero.
½ pollo (lesso, arrosto, ecc)
150g di riso Venere
1 cipollotto
1 mela
erbe aromatiche a piacere
olio evo
sale e pepe
400 g di pasta brisèe
poco latte per spennellare
Stendete i 2/3 della pasta brisée ad uno spessore di ½ cm e foderatene uno stampo a cerniera da 20 cm, rifasciato di carta forno. Stendete il resto della pasta allo stesso spessore e formate un cerchio, che servirà a chiudere la torta, a guisa di coperchio. Al centro, con un piccolo tagliapasta, create un foro di un cm di diametro, circa.
Spolpate il pollo e riducetene la carne a pezzettini.
Scaldate l’olio in un largo tegame, unite il cipollotto affettato e la mela sbucciata e passata su una grattugia dai fori grandi. Fate rosolare pochi minuti, poi unite il pollo, mescolate bene e togliete dal fuoco. Salate, pepate
Unite il riso Venere, dopo averlo scolato molto al dente.
Aggiungete erbe aromatiche a piacere : io preferisco il timo, ma si possono usare anche maggiorana, origano fresco o spezie.
Riempite con questo composto la teglia foderata di pasta brisée
Chiudete con il coperchio di pasta, sigillate bene i bordi, infilate un piccolo cono di carta forno nel foro, per costruire un “camino” Con i ritagli di pasta, decorate la superficie della torta. Spennellate con latte e infornate a 190° per 40 minuti ca.
Accompagnate la torta con una fresca insalata di lattughino, finocchi, spicchi d’arancia pelati a vivo.
Comments 8
Grazie del suggerimento: ho comprato del riso venere che non sapevo come utilizzare
Amo il riso venere e questa versione mi piace davvero molto. prendo nota.
Ciao.
ma che bella!!!! E poi questo abbianmento è fantastico!!! Ora una mia amica mi sa che mi manda quello integrale da Vigevano e approfitterò! Baci
No, per me puoi pure continuare a parlarne…ascolterei racconti su Parigi per ore 🙂 Magari mentre assaggio di questa splendida torta…
anch’io ne faccio spesso con gli ‘avanzi’
questa pie è bellissima oltre ad essere super gustosa 😛
Author
@Simonetta: Mi piace parecchio il riso Venere. I suoi chicchi belli lucidi e la possibilità di utilizzarlo anche con carni o verdure, mantenendo il colore particolare senza dover aggiungere nero di seppia. E’ così decorativo!
@Annalisa: Ciao! Grazie
@Caris: Che fortuna ad averlo in arrivo dalle risaie, e pure integrale! Qui si trova quello industriale oppure si va nei negozi bio… praticamente si risparmia ad entrare in gioelleria!!!
@Margot: Ah, beh, allora…. ;)) Solo una piccola pausa (anche perché sono stroncata da un’influenza che lévati!!) ma poi riprendo!! Baci
@Gio: Grazie, Gio!
Che bel modo do utilizzare il riso venere. L’ho mangiato pochissime volte, ma visto così mi ispira proprio. Davvero elegante questa pie.
Finalmente, avendo trovato il riso venere (vivo all’estero), sono riuscita a fare questa bellissima e buonissima pie. Da tempo l’avevo in mente, e ne valeva la pena… Grazie!