Negroni.

Un pomeriggio d’agosto.

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L’aria era calda. Nella salsedine e nel sole, l’odore pungente delle erbe selvatiche, arse nella calura. Intrico di mirto, di cisto, di lentisco arido e assetato. Laggiù, in basso, le scaglie lucenti e tremanti del mare di agosto, scintillante e brulicante di barche e risate.

Quassù, solo il frinire insistente, esausto delle cicale impazzite. Una macchia di oleandri bianchi e rosa, accanto al muro antico: un cancello e una villa, in fondo al viale. La strada si inerpica sulla collina, i pini diffondono frescura e brevi canti di uccellini.

Una risata scanzonata negli occhi azzurri, come il cielo, come il mare. Una risata e un sogno.

Due mani che si incontrano, si intrecciano e una strada di sole e di mare, da percorrere insieme.

Un abito di popeline bianco, a piccole fiori delicati, lunghi capelli scuri ed essere ancora quasi bambina. Ma il sorriso è sicuro, negli occhi bruni, e la mano ferma.

Lassù, ai Piani, un locale fresco, una terrazza a strapiombo. Ampi ombrelloni bianchi, piccoli tavoli e il mondo ai loro piedi.

Domani, domani verrà tutto il resto. I genitori, gli amici, i progetti, la casa.

Oggi ci sono solo loro, qui, tra sole e frescura, tra sguardi e dita intrecciate, tra risate e magia.

Un aperitivo insieme. E una vita, da percorrere vicini. Fino in fondo. Fino all’ultimo intrecciarsi delle belle mani.

Oggi è solo amore.

E’ il 19 agosto del 1954. Giovedì.

 

Negroni.

 

1/3 Martini rosso

1/3 gin

1/3 Bitter Campari

2 fette di arancia

Ghiaccio

 

Decorate i bicchieri con le fette di arancia, mettete in ognuno 2-3 cubetti di ghiaccio.

Mescolate (non shackerate) in un recipiente gli ingredienti liquidi. Versate nei bicchieri.

L’amore, quello dovrete mettercelo voi!

 

 

 

(foto internet)

 

 

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