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Uova in carpione di Nonna Lina, di Renata

Tante ricette e un matrimonio.

 

 


 
Perdono, perdono, perdono!
  faceva così il ritornello di una canzone di tanti anni fa. 
Perdono, se da qualche giorno non avete notizie, se aggiorno il blog in modo schizofrenico, se non riesco mai, ma proprio mai, a passare da voi a ringraziare della vostra copiosa e ricchissima partecipazione, ad ammirare le cose belle che proponete, ad imparare nuove ricette e nuove tecniche.
Tra la trascrizione delle ricette – e qui un primo ringraziamento a Cristina C. che sta facendo il grosso, grossissimo, del lavoro – e le varie iniziative per i bimbi di Rocchetta, già scleravo non poco. Ma il bello è venuto con il catering di un matrimonio, sabato.
Si sposava l’amica di un’amica. 
Mi avevano pregato moltissimo..e io,vanesia, avevo accettato. Morale: 8 preparazioni di aperitivo,pane e panini home-made, formaggi con marmellate e chutney fatti in casa, 5 antipasti, 2 primi, 1 secondo con contorno e due dolci, più i dolcetti per il caffé.
Praticamente tutto espresso. In più tutto in monoporzioni di ceramica bianca da trasportare a casa dell’amica attraverso un tunnel, ascensore, un corridoio, scale e controscale,altro ascensore…sono distrutta, nonostante gli aiuti delle figlie e di alcuni baldi amici delle figlie. E della mia amica e socia Antonia, anche lei ammaccata e pesta, ieri e oggi.
Per i dettagli e le foto vi rimando a domani. Oggi vi lascio un’altra delle vostre belle ricette, dedicate ai bimbi di Rocchetta. Questa volta un antipasto.
P.S. La raccolta è terminata!!  Il tempo stringe…moltissimo! Altrimenti non riusciamo più ad inserirle nel libro!! Grazie! 

Le uova in carpione della nonna Lina, di Renata

In Piemonte il “carpione” è un modo di trattare (oltre alle carpe) diversi altri cibi, che così si possono preparare in anticipo e gustare freddi e stuzzicanti.
Per divertirei bambini vorrei cominciare come fa di solito mio fratello: bisogna comprare almeno due galline, farle razzolare all’aperto e dargli da mangiare delle cose buone, poi raccogliere le uova tutti i giorni e metterle da parte.

Quando ne avremo almeno una dozzina, basterà mettere al fuoco una padella antiaderente e far friggere le uova in olio di arachidi, girandole senza romperle e senza farle troppo secche, quattro o cinque alla volta.
Poi andranno scolate e salate, deposte in una insalatiera.
Quando saranno tutte cotte, basterà prendere una pentolina e mettere a bollire (coperto) un bicchiere d’olio d’arachidi, due terzi dello stesso bicchiere d’aceto (se avete quello fatto in casa è meglio), salvia e rosmarino e lasciar bollire qualche minuto. Poi si versa, bollente, sulle uova, che dovrebbero restare coperte da liquido.
Si mangia il giorno dopo e, volendo, è un piatto che, in frigo, dura una settimana.

Comments 4

  1. alberta

    siete state fantastiche, superlative !!! una squadra affiatatissima per lavorare in poco spazio..
    grazie di cuore per la faticaccia , e complimenti da tutta la brigata.

  2. Giuli

    Che belli i tuoi post, spaccati di storia vissuta…come in un romanzo….molto emozionante!!
    Buona giornata! Giuli

  3. sandra

    Ti leggo sempre molto volentieri e attendo notizie per il libro di ricette quindi prendi nota per cortesia della mia prenotazione. Anch’io ho inviato a suo tempo due ricette ma vista la quantità che avrai ricevuto chissà se saranno inserite, comunque sia è stata una gran bella idea e mi complimento. Bacioni Sandra da Firenze.

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