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Flan di caprino con castagne e miele.

Adattarsi. 

 


Strillano. Gridi lunghi, un po’ rauchi. E poi un chiacchiericcio fitto, giocoso. Un po’ burlone. Sembrano comari in un mercato di trent’anni fa. Si aggrappano alle antenne, sui tetti, si radunano in gruppi fitti sui rami degli alberi. Poi si lanciano in voli ampi, battendo le ali veloci, e ridono in volo. Le loro piume colorate, lampi verdi, lucenti, fendono i primi raggi del sole, all’alba. Poi silenzio. Si ritrovano al tramonto, come massaie che dopo una giornata di faccende, escano a godersi il fresco del pomeriggio, le mani sotto il grembiule, prima di apparecchiare per cena.
Chissà che pensano, di questa foresta di palazzi e pali, di questa selva di antenne e ripetitori, di comignoli e torri, loro, un tempo principi scanzonati di amazzoniche distese verdi ed incontaminate. Non sembrano avercela con chi li ha deportati per un capriccio del momento, e poi, per incuria o insofferenza ha lasciato aperta una gabbia. Hanno formato una comunità forte e determinata.  Si sono adattati al nuovo mondo. Senza perdere fierezza.  

 

Flan di caprino alle castagne. (da A Tavola)

 

 200g di formaggio di capra fresco
3 uova
2 dl di panna fresca
150 g di castagne
15 g di burro
4 fette sottili di pancetta (io ho usato lo speck)
4 cucchiai di miele di castagno
15 g di olio evo
4 foglie di castagno
sale

Incidete le castagne e bollitele in abbondante acqua per 30’, scolatele, fatele raffreddare e sbucciatele.
Mescolate la panna in una ciotola con il formaggio, le uova e un pizzico di sale. Tagliate 2/3 delle castagne a metà e incorporatele al composto. Imburrate 4 stampini di 7 cm. di diametro alti 6,5 cm. e foderatene il fondo con un disco di carta da forno. Riempiteli con il composto e trasferite gli stampini in una teglia piena per metà di acqua bollente, ponete in forno già caldo a 180° e cuocete per circa 35’-40’, finché il composto si sarà rassodato. Lasciate intiepidire i flan e sformateli. Sistemate le foglie di castagno lavate e asciugate in piattini individuali e disponetevi sopra i flan, aiutandovi con una paletta.
Scaldate poco olio in una padella, doratevi le fette di pancetta, finché saranno croccanti e sgocciolatele su carta assorbente. Distribuite la pancetta nei piatti, irrorate i flan con il miele, contornateli con le castagne rimaste e servite.

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Oltre ad aver sostituito la pancetta con lo speck, ho rosolato le castagne rimaste per poco più di un minuto, con poco burro spumeggiante e una foglia d’alloro.
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Se non avete tempo/voglia di bollire le castagne e spellarle, potete trovarle già pronte, sottovuoto. Anche nei negozi bio – così la vostra coscienza è a posto!!
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Omettete lo speck ed avrete un perfetto piatto vegetariano!

Questa ricetta partecipa al contest di Matteo di Dentro la pentola

Comments 11

  1. maria

    sei proprio una forza della natura, nonostante gli acciacchi riesci a connettere e cucinare ……:-) sei mooooooooolto brava!

  2. Post
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    Patrizia

    Alessandra: Convertita? 🙂 Molto buono anche senza speck!
    Cristina b.: Ciao, cara! Grazie!
    Maria: Forza della natura, tipo terremoto o tzunami? Tipo inondazione? 😉
    Symposion: Ciao Giò, è un numero del 2002! 🙂 buon we anche a te!

  3. ettore

    Questa sera in tavola come antipasto metterò proprio questo flan, e qualcuno dei nove amici che verranno farà la battuta ormai consueta : ” questa è una nuova ricetta della tua fidanzata..” ed io risponderò ” beh..si..però sapete come è fatta Patrizia..pensate lei ha messo lo speck..ho dovuto modificare..” spero sole che nessuno mi chieda cosa ho modificato..insomma..tu mi capisci non puoi mica av ere sempre tutti i meriti tu.. baci Ettore

  4. Post
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    Patrizia

    Ettore: Ti capisco benissimo!! 😀 Vai Ettore!! ;)))
    Matteo: Il tuo contest è bellissimo! Felice di aver partecipato. Spero di fare in tempo a mandarti ancora qualche ricetta!

  5. Alessio

    Ciao! L’ho fatto! il flan è venuto molto bene…ma la prossima volta devo: cuoverlo qualche minuto in più (maledetto forno senza gradi!!), tagliare le castagne fini fini (le ho solo sgrossate e si “sentivano” troppo”….
    Ciao!
    Ale.

  6. Post
    Author
    Patrizia

    Alessio: Sei un o chef provetto!! Si, anche a me piace di più quando le castagne sono a pezzettini. Piccoli, ma sensibili, in modo a conferire una consistenza un po’ croccante, ma non ingombrante. p.s. comprati un termometro da forno!!! 😀

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