Come scrivere un post e una zuppa delicata ed inebriante.
Ma voi, come lo scrivete un post? Lo impostate giorni prima, lo limate, lo correggete, ne studiate per giorni aspetto e contenuti? Avete una scrivania apposita e magari un’angolo di libreria dove conservate materiali utili a ricerche e approfondimenti? Vi ritirate nello studio e nessuno dei vostri familiari vi disturba, rispettando religiosamente la vostra concentrazione? Insomma, fate le cose per bene, in tempo utile, programmando i vostri post con giorni di anticipo, data e orario di pubblicazione in automatico, ecc. ecc.?
Perché io, invece, sono più quella dell’ultimo minuto…
I post li penso in auto, in coda. O sempre in coda, ma al supermercato, dribblando le signore anziane che tentano sorpassi improbabili, ficcandoti i carrelli a tradimento tra le caviglie. O al mercato, osservando mazzi di borragini e tentando un approccio ad un’ombrina lucente. O prima di chiudere gli occhi, riassumendo veloce, anni di educazione cattolica hanno lasciato il segno, tutto il non-fatto o il fatto-male della giornata.
Poi mi alzo prima. Prima di tutto e di tutti. Magari alle 5, recuperando le vecchie abitudini di insegnante, quando le ore del mattino, con le bimbe che dormivano quiete, il cane ancora assopito che alzava appena una palpebra al mio passaggio, erano dedicate alla correzione di temi mal scritti, di esercizi infarciti di errori, di recensioni scopiazzate.
In vestaglia, una tazza di caffé, osservo il buio della mia città e il lucore lontano del mare. Al computer foto e parole, quando vengono, se vengono, che vi raccontano cose e persone e sentimenti e affetti. A volte il post arriva in un lampo: è lì, pronto, che aspetta solo il clic dell’invio. Altre volte ci vuole più tempo: la connessione ballerina, le parole che paiono imprigionate nella torre di Raperonzolo, la fantasia ibernata in un’alba più fredda.
Ed allora è un bel guaio: si svegliano le figlie, tutti parlano, chiedono cose, il caffè, dieci euro per uno spuntino, perché ho danza mamma e non torno a pranzo; chi porta Tilly dal veterinario? E l’idraulico oggi ha giurato che arriva, a che ora però non l’ha detto…non posso aspettarlo io, eh!!. Mamma hai visto la mia borsa? (o, in alternativa, le scarpe marroni, gli scaldamuscoli, il quaderno di chimica, la spazzola tonda…) Il computer viene spostato, dal tavolo della cucina: appoggiato, precariamente, nel corridoio, dove attende paziente, il post a metà, la foto da caricare, l’idea che pareva divertente, legata stretta tra le dita…
Sono spesso quella dell’ultimo momento. E voi?
Zuppetta di Cabernet Sauvignon con crostini speziati. (ricetta dello chef Giorgio Nardelli)
Per la zuppa: 500g di brodo di carne, 500g di Cabernet Sauvignon, 120g di tuorli d’uovo (6), g 200 di panna fresca, 1 presa di noce moscata, 1 cucchiaino di cannella, poco sale fino.
Per i crostini speziati: g 50 burro, g 100 pane a cassetta, 1 presa di noce moscata, 1 cucchiaino di cannella
Erba cipollina, per guarnire.
Bollire il brodo e il vino separatamente, per poi addizionare i due composti, aggiungere quindi la panna battuta ai tuorli d’uovo e profumata con la cannella e la noce moscata. Aggiustare con il sale. Continuare la cottura a bagnomaria finché la zuppa diventa schiumosa e cremosa.
Tagliare a piccoli quadrucci il pane a cassetta e rosolarlo nel burro, condire con la cannella e la noce moscata.
Servite la zuppa di vino Cabernet in tazze singole, servendo separatamente i crostini alle spezie, guarnite con l’erba cipollina tagliata finemente.
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Ho spesso apprezzato la zuppa di Terlaner, un vino bianco profumato del Sud-Tirolo. Quando ho assaggiato la prima volta questa versione con il Cabernet Sauvignon ero piuttosto perplessa. E’ stata una scoperta davvero piacevole. La zuppa è cremosa , ma non stucchevole, leggera e profumatissima, gustosa ,ma non pesante. Una vera delizia! Perfetta per il Cenone di Capodanno, buonissima per una cena romantica, magari davanti al fuoco di un camino:
Comments 15
Ey, ma stavi pensando a me quando hai scritto questo post?? 😀
Auguri per un 2012 tutto magico!!!
Io decisamente come te, mi siedo, apro il portatile e scrivo. Carico le foto così come sono venute, senza photoshop, senza loghi del blog (che non ho), senza ritocchini e magie. Scrivo di getto, a volte neppure rileggo bene e poi trovo ricette sconnesse. Ma alla fine, come dici tu, già non si ha il tempo per scrivere, figuriamoci per scrivere, riscrivere, ricontrollare e rileggere. Insomma, come si fa?? 🙂
Scusa, ma.. Hai per caso visto le chiavi di casa?
meraviglioso il tuo blog è molto interessante ti seguiro se ti va passa
Author
@Gina: Ahhaha!! Auguri anche a te, Gina!
@Elvira: Le sto cercando, che non so dove sono finite ;)))
@Giovanna: Grazieeee!! E certo che passo!! Arrivo!
Author
@Giovanna: Non posso commentare sul tuo blog 🙁 ho bisogno dell’opzione nome-url e non la hai :(( BAcioni!!
Ciao… io scrivo i post lì per lì spesso anche senza sapere cosa voglio scrivere… ma quasi sempre di mattino presto, prestissimo!
Che buona dev’essere questa zuppa!
Auguri per un Buon Anno e spero sia nadto bene il Natale!
Anche per i post ci vuole…una stanza tutta per sè, direbbe anche oggi Virginia Woolf.
Buon 2012 !
Emilia
Author
@La Luna di Stefylu: Auguri anche a te! Il mattino presto, prestissimo è davvero un momento magico e privato!
@Emilia: Ciao, cara!! Come è vero…ma ora che Meg ha lasciato il nido forse forse un angolino tutto mio… 😀 Bacioni e Buon Anno Nuovo a te e a tutti voi!!
Scrivi dei post così belli e interessanti che non avrei mai pensato li scrivessi all’ultimo minuto.
Io scrivo spesso molto velocemente (non a caso i miei post non sono il massimo ^^’). A volte però riesco a catturare le idee migliori (generate da un bel prodotto visto al mercato, un articolo di una rivista, le chiacchiere con un’amica, etc….) creando una bozza. Se la riuscita della ricetta è buona, pubblico il post; altrimenti finisce nel dimenticatoio ^^”!
Ne approfitto, poi, per augurarti un felice anno 2012 ^__^!
Ehm, ehm… io i post li scrivo in ufficio, mentre sto al telefono con i clienti. Altrimenti, giuro, non saprei come trovare il tempo…
La zuppa di Terlaner volevo provare a farla, l’ho trovata in un ricettario tirolese e mi sfagiola moltissimo… chissà come ci starebbe, invece un buon cabernet, come quello che hai usato tu? Buon anno mia carissima!
Ciao Patrizia,
anche se in ritardo TANTI TANTI AUGURI A TE, che col tuo blog mi dai sempre una carica in più ad aggiornare il mio.
Io per ora scrivo le ricette subito dopo che le ho realizzate, o nei giorni successivi, magari in macchina mentre aspetto la mia dolce all’uscita dall’ospedale dall’ennesimo pesante turno di “guardia”…. me lo preparo, lo ripulisco e poi quando ho 5 minuti me lo copio nel blog e aggiungo la foto che fa più gola a…lei, scegliendola fra quelle 10/15 che ho fatto al piatto.
Che invidia quella vista del mare alle 5 di mattino…
Ciao e auguri per uno splendido Anno Nuovo.
Paolo
l’idea di usare il cabernet per la base della zuppa mi piace molto, la terrò presente di sicuro.
e buon 2012 🙂
Ultimissimo momento, anzi, non sai quante volte rileggo e correggo già ad articolo pubblicato! La zuppa è davvero confortante, ci vuole proprio in questi giorni di pranzi e cene. La proverò, grazie e tantissimi auguri! Babi
Author
@Julie: Quando sono alle strette, sotto pressione, con l’ansia della scadenza che si avvicina… riesco a combinare qualcosa.. un sistema un po’ stressante, ma funziona 😉 Tantissimi auguri!!
@Serena: La prima volta che l’ho cimata, non avrei scommesso sul risultato, poi ..un profumo inebriante e n sapore delicatissimo. Secondo me è superiore alle zuppe di Terlano … Auguri, Serena!!
@Paolo: Il tuo blog è sempre più bello e interessante ! Un brava anche alla tua dolce metà!! Tantissimi auguri affettuosi a tutti e due!
@Barbara: Fammi sapere se la cucini ! Tanti Auguri a te!!
@Babi: Qui a Parigi c’è un freddo becco! Ci vorrebbe davvero una zuppa bollente! Auguri a te! Un bacione!
Patrizia complimenti, il tuo è davvero un bel blog, simpatico, entusiasmante. dovrò imparare un sacco di cose, ma più ne scopro più mi sembra un mare immenso in cui naufragare. è che di tempo ce ne vorrebbe all’infinito e anche il mio caffè delle 5 del mattino, come il tuo, quando tutti dormono e fuori è ancora notte, finisce troppo presto rispetto alle idee, alle parole, ai risultati voluti e immaginati. i miei post rimangono appesi per giorni, un pezzetto alla volta, tra interruzioni e contrattempi, ma alla fine qualcosa uscirà fuori. puoi darmi qualche lezione??