Una bellissima storia d’amore.
La casa di Nina è ampia e luminosa: aperta sulla città, accoglie i raggi del sole, il profumo intenso del mare, laggiù, i colori delle stagioni che si rinnovano. La casa di Nina è calda e confortevole, con le sue comode poltrone, le stanze allegre dai muri pieni di quadri, di foto, di colori.
La casa di Nina è il fulcro della sua vita ed è il punto di riferimento di tutti, famiglia, amici, parenti, animali, persone che arrivano, poi si allontanano, a volte, ma non si perdono mai.
Nella grande casa in cui si è trasferita dopo il suo terzo matrimonio, Nina vive con Giacomo , i figli di lei, la figlia di lui e il piccolo Lorenzo, che con la sua nascita ha reso tutti fratelli tra loro e con i suoi occhi luminosi e la sensibilità di bimbo resa più profonda dalla sua dislessia, coglie il senso vero delle cose e l’essenza profonda delle persone.
E’ il terzo matrimonio, per Nina: dal primo, durato solo pochi giorni, con l’affascinante ed inaffidabile Bernard, ha avuto Marco , oggi trentenne, che a casa viene ogni tanto e porta il suo equilibrio, la sua forza di giovane uomo, un po’geloso custode della sua indipendenza, un po’ generoso protettore dei fratelli più piccoli.
Il secondo marito di Nina, Fabio, è un architetto elegante e raffinato, colto ed anaffettivo: il marito per bene, che le dà i due gemelli, Viola e Simone, e che, possessivo e geloso, un poco avvilisce e un poco spreca tutto l’amore e la passione che la giovane moglie offre a piene mani.
E’ Giacomo, nella quieta saldezza del suo passo lento, nell’affidabilità del suo sorriso calmo, a dare a Nina il porto sicuro che ha sempre desiderato: il loro amore è forte, sereno e maturo e sa resistere all’onda dei problemi e delle preoccupazioni, del tempo che passa e della crescita dei figli.
Ma è Nina il cuore forte e tenero della famiglia. Ed è attorno a Nina, morbida e calda, che sa affrontare le ansie e le angosce della vita senza mai disperarsi, che sa rialzarsi e ricominciare ogni volta, che sa amare e soffrire, e poi è capace di amare ancora, che sa tenere tra le mani le storie e le preoccupazioni di tutti, che ha tempo per tutti, per i figli e i loro fidanzati, per le amiche, le colleghe e la sorella, che ruota tutta la vicenda di questo libro, bellissimo e vero.
Famiglia: femminile plurale è la storia di un anno della vita di Nina: di capitolo in capitolo, di mese in mese, è lei stessa a raccontarci, con tenerezza ed ironia, il suo presente e il suo passato, in lunghi leggeri flash back, a narrarci le storie di incredibili equilibri, che gravitano intorno ai suoi capelli rossi, al suo sorriso, al coraggio e alla passione che mette in ogni attimo delle sue giornate, districandosi tra impegni familiari, problemi dei figli, preoccupazioni per le amiche e il lavoro nella sua galleria d’arte, in una Genova appena accennata, bellissima e così intensa, in attesa del 28 dicembre, giorno del suo cinquantesimo compleanno.
Nina forse non vorrebbe festeggiarlo, ma la famiglia, quella sua famiglia grande e un po’imbrogliata, le organizzerà una festa a (poca) sorpresa e lei li avrà tutti intorno, marito, figli, parenti ed amici, intrecciati in legami d’amore, di fiducia, di reciprocità. E avrà una torta meravigliosa, e in dono… un nuovo cucciolo da accudire ed amare, un nuovo legame, un nuovo filo sottile da intrecciare a tutti quelli che già tiene tra le dita, nell’alchimia un po’ magica delle madri, che hanno la capacità di tenere tutto in equilibrio, con apparente lievità, con il cuore pieno d’amore e gli occhi pieni di lacrime di gioia.
Famiglia, che è un sostantivo femminile. E “plurale, come assicura convinto Lorenzo, perché noi siamo tanti.Secondo me ci divertiamo di più”
Emilia Marasco, Famiglia: femminile plurale, Mondadori
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