Jan Hagl biscuits ( i biscotti di Jan Hagl).
Non chiedetemi chi è, o meglio chi era, Jan Hagl. L’ho cercato per tutto il pomeriggio: non me lo dice Google e neppure Wikipedia: ma forse sono io che non so cercare, mah!
Un principe d’Orange per cui sono stati preparati con amore? Il pasticcere goloso che li ha inventati? Un condottiero? Uno scienziato? So solo che questi biscotti portano il suo nome, chiunque egli fosse, e che sono i biscotti tradizionali del Natale Olandese.
Se pensate di provarli, sappiate che creano dipendenza e che sono un tantino calorici!!
Ho avuto la ricetta da Ilaria, che ha scovato, su un mercatino dell’usato, un fantastico libro di pasticceria Das große internationale Konditoreibuch (l’arte della pasticceria – sansoni editore), conosciuto ormai come Kramer.
Tra le tante ricette di dolci olandesi che mi ha pazientemente copiato e inviato c’era questa, che mi ha incuriosita: ne ho cercato altre versioni, direttamente nei blog olandesi e alla fine li ho preparati così, con la ricetta che segue.
Il sapore è delizioso, la sottile crosticina superiore ricorda, vagamente, la copertura croccante della nostrana colomba pasquale.
Jan Hagl Biscuits
200g di burro
200 g di zucchero
250 g di farina
1 tuorlo
1/2 cucchiaino di cannella
1 pizzico di sale
Per la copertura:
mandorle in scaglie o tritate
albume di 1 uovo
zucchero, due cucchiai circa
Nella planetaria o a mano montate il burro con lo zucchero finché otterrete una crema. Unite un tuorlo e montate ancora, poi aggiungete la farina, setacciata con la cannella e il sale.
Stendete l’impasto su una teglia, rivestita di carta forno, di ca. 40cm x 26. Lasciate riposare in frigo per 15 minuti.
Spennellate con l’albume, leggermente montato, spargete le scaglie o le briciole di mandorle e spolverate con lo zucchero.
Infornate in forno già ben caldo a 180° per 20 minuti.
Sfornate la teglia, trasportate immediatamente il dolce aiutandovi con la cartaforno e posatelo su un tagliere. Con un coltello, premendo con il palmo dell’altra mano, tagliate il dolce a quadri, a rombi o rettangoli.
Lasciate raffreddare.
– Il dolce si conserva (sempre che ne avanzi) in una scatola di latta per qualche giorno
Anche questa ricetta partecipa alla Raccolta dell’Abbecedario Culinario d’Europa, voluto dalla nostra Aiuolik e ospitato, nella sua prima tappa olandese da Monia, di Gata da Plar.
Comments 6
Ah, forse posso aiutarti. Mi sono ricordata dei biscotti che faceva un’amica tedesca, ma di appena oltre confine. Il nome era quello ma la scrittura leggermente diversa: Jan Hagel. E su un blog americano ho trovato questo:
“Jan Hagel – Johnny Hail – is Dutch for ‘an unruly mob’ or ‘rabble,’ with hagel in the sense of ‘multitude’ or ‘swarm.’ ”
Ovvero, e’ un modo di dire che indica una moltitudine disordinata.
Questo per amor di informazione, per quanto riguarda i biscotti sono certa siano buonissimi anche senza conoscere il signoficato del nome 😀
sembrano veramente deliziosi, specialmente con quella bella crosticina. non li ho mai assaggiati.
Ottimi questi biscottini e facili…….forse! Da fare assolutamente!
Grazie! Diana
FANTASTICI!!! mammamia mi sanno di un buono :P***
GrazieGrazieGrazie!!!!
Abbiamo sfondato alla GRANDISSIMA il muro delle 50 ricette!!!
Non mi sono ancora ripresa dall’emozione! ^_______________^
Un baciottoneeeeeeeeeeee
Brava Patrizia, hanno un ottimo aspetto; in realtà il nome della ricetta è proprio Jan Hagel Biscuits, mi sa che ho sbagliato io quando ti ho trascritto le ricette..questi biscotti mi hanno incuriosita ed ho fatto un po’ di ricerche. So che sono tradizionali biscotti natalizi e forse il nome sta ad indicare un ammasso, una grandine di granelli di zucchero roccia; zucchero a grani grossi che veniva grossolonamente tritato e sparpagliato sopra. Li provo anche io, baci e buon we
Ilaria
Author
@Ilaria: Ciao cara! Dopo che grazie a te li ho conosciuti, ho cercato e trovato varie ricette per cucinarli, sia con il nome di Jan Hagel, che Jan Hagl, che altri… il significato pare sia quello di biscotti che si fanno in fretta… resta da scoprire che fosse il signor Jan, che, evidentemente, andava di fretta, o era un tizio particolarmente veloce 😉 Grazie ancora!