Pane fritto (o pain perdu di casa mia). E le amiche.
Che poi uno dice le amiche. Anche da distante. Sentono le stesse cose, gli affetti. Quasi gemelle. Amiche d’infanzia? No di blog. E oltre. Di madre, intesa come pasta, e sorellanza varia.
Che lei pensa una ricetta e io la faccio. Poi la fa lei, ma non riesce a postarla. La posto io, la mia, poi lei, la sua. Con un’altra. Sua. Ma uguale a un’altra mia. E non ci siam parlate, né scambiate consigli. Va così.
Prima i miei Canneri, e i suoi Paccòli, poi. Quindi il suo pane, che finge d’essere quello che non è, e oggi il mio, poi, che è stato colazione della domenica.
Due ricette pensate, cucinate, fotografate e postate. Senza dirselo. E ridere, a distanza di chilometri: ma va! La pasta l’hai cotta, io sì e poi fritta. Anche io, messo ricotta. E il pane? Merenda di bambina, anche per me.
Questo è il mio, pane fritto. Così lo chiamava mia Zia Renata, offrendomi una golosità che a casa mia era proibita. Il fritto? Ammala. Anche no!
Dolce il mio, da accompagnare con zucchero a velo, o semolato, che gratta un po’ l’appetito e scricchiola festoso sotto i denti.Qui il suo. Salato. Una festa.
Pane fritto
colazione per 2
2 fette di pane di Matera
latte, qb
uovo, 1
sale, qb
burro, 40 g
olio evo, un filo
zucchero a velo, o semolato, q.b.
per accompagnare: frutta fresca, confetture, sciroppo d’acero, frutti di bosco, ecc.
Versare un bicchiere circa di latte in un piatto largo. Bagnarvi le fette di pane, delicatamente e non troppo a lungo, in modo che non si inzuppino eccessivamente. Passare le fette nell’uovo, battuto leggermente e disposto in un altro piatto largo.
In un’ampia padella sciogliere il burro con un filo d’olio evo e farlo spumeggiare.
Friggere le fette di pane, lasciandole dorare da ambo i lati. Sgocciolarle asciugarle con carta assorbente, spolverizzarle di zucchero (a velo o semolato)
Servire con frutta, confetture o sciroppi.
Questa ricetta partecipa al concorso #Mangiare Matera, organizzato da Teresa, di Scatti Golosi e da Mangiare Matera
Comments 3
bella atmosfera la tua domenica…e noi, dovremmo sperimentarle queste larghe intese, faremmo meno danni di altri…
(finito? ce lo prepariamo sabato?)
abbraccioni
Che bello pensare che le distanze possano essere in qualche modo annullate!
E la ricetta è una delizia 🙂
Author
@Silvia.Moglie: Pane finito. Compriamo o facciamo e poi ce lo ri-prepariamo 🙂
@Arabafelice: Ciao Stefania! Con il cuore e il pensiero si può ! Un abbraccio grandissimo <3