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esodo

 

 

Mani, dita intrecciate alle alghe.
Braccia di donne chiuse a difendere sonni di bimbi affamati.
Chilometri di sabbia sotto i piedi nudi, e piaghe e paura.
Notti di cammino. Le pance vuote dei bambini che gorgogliano forte, mentre l’andare è un trascinarsi disperato
freddo stellato sulla fuga e calore ardente e luce nel terrore e nei suoni di bombe. Vicino.
L’odore della paura non è buono.
E la vernice scrostata, il fasciame largo, il singhiozzo del motore antico. E i volti disperati e disgraziati di chi conduce. E urla e paura. Quando è cominciata la paura? Quanto durerà la paura.
Corpi immobili, che fremono nell’oscurità gelida, in bilico sull’acqua nera. Neppure un gesto, per giorni, funamboli dell’esodo. Bambini stretti ai corpi gonfi e tesi delle madri, promiscuità e terrore. Ancora.
E l’acqua, dopo il fuoco. La costa lontana. Vicina. La speranza che annega, piano, tra le alghe e i pesci dalle squame lucenti.
Le vesti che si aprono, leggere e scivolano via, lasciando i corpi nudi, inermi.
mani, dita intrecciate alle alghe.

Io non so la paura e l’odore, la fuga, la fame.
Conosco la retorica delle frasi e dei lutti nazionali, le parole della vergogna e dell’indegnità, la legge dell’ignavia e quella della cinica spietata indifferenza. Conosco le lacrime di coccodrilli, cui non segue partecipazione, accoglienza, solidarietà, ma il fastidio, il quotidiano rifiuto, l’esclusione. I distinguo. Si, ma. Qui è nostro. Un recinto di privilegio e paura. Via di qui.

Non conosco il tuo nome, nudo tra le alghe e le ancore antiche, ma lo ripeto tra me, chiedendo perdono.

(foto internet)

Comments 4

  1. valentina

    giovedì avevo appena finito di cucinare, avevo fotografato per pubblicare poi una ricetta.accendo la tv e vedo quelle immagini.ho pianto, pianto tanto e mi sono sentita stupida, per la futilità di quegli scatti.il blog, tutto.poi non ho mangiato.sono andata a tai chi e mi sentivo svuotata.non avevo forze.non riuscivo a dormire.mi sono arrabbiata sentendo certi politici inutili dire parole vomitevoli.mi sento in colpa anch’io.dovremmo sentirci tutti in colpa, perchè di questo sistema disumano ne facciamo parte.le tue parole mi hanno colpito.sono arrivata qua per caso.

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    Patrizia

    @Valentina: La rabbia e il dolore si mescolano alla terribile sensazione di impotenza che ci angoscia. Politici vuoti e ipocriti, ma altri diversi: rappresentano là il nostro dolore, cercano di cambiare le cose, con i tempi, ahimè, terribilmente lenti di una politica immobile e troppo spesso autoreferenziale. Bello il caso che ti ha portato qui. 🙂

  3. Post
    Author
    Patrizia

    @Teresa De Masi: è proprio quella memoria corta lì che ci condanna, Teresa, hai ragione.
    E anche il solito atteggiamento cinico e indifferente, qualunquista e becero di tanti di noi, quelli che un tempo vendevano gli ebrei ai fascisti, quelli che occupavano gli appartamenti e i posti di lavoro “lasciati liberi”, quelli che giravano la testa per non vedere. Oggi non dobbiamo e non possiamo far finta di niente, non vedere. I CIO ci sono e sono terrificanti. Quello che oggi i governi han deciso “perché questa tragedia non si ripeta” è di rafforzare Frontex. Mi viene un’angoscia terribile!

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