Carré di agnello alle erbe aromatiche con salsa di piselli alla menta

Si finiva sempre per partire tardi, nella mattinata, nonostante la mamma ci svegliasse all’alba. Mentre noi facevamo colazione, inzuppando il pane e burro nel caffellatte, incantandoci a osservare le goccioline di grasso allargarsi sulla superficie  bruna, mamma e papà caricavano l’auto. L’inverosimile veniva stipato nel bagagliaio della Millecento verdolina dal tetto bianco, posteggiata sotto i platani del viale. Mamma era un’eccellente stivatrice, così papà si limitava al trasporto e a brontolare sulle quantità di masserizie che ci saremmo trascinati dietro. Anche i gerani del balcone. Non scherzo. E la latta grande del basilico, che il basilico nella latta vive meglio che nel vaso di coccio, si sa.
Sul sedile posteriore, di fintapelle scura, che col caldo si appiccicava alle nostre cosce sudate, venivano stese le coperte, ben piegate e gran parte dello spazio se lo prendeva il grande baule della mamma, con tutti gli abiti della famiglia. Un baule giallo, enorme, con gli angoli rinforzati in cuoio, che ad ogni curva della strada scivolava un pochino verso di noi, rimpicciolendo ancor più lo spazio che dovevamo dividere. Ci stringevamo in quel piccolo spazio, mia sorella piccina ed io, calzoncini corti, maglietta a righe e i capelli stretti nei codini, o nelle trecce sottili. Ai piedi, le “scarpe di corda”, antesignane, ma noi non lo sapevamo, delle future espadrillas.
Si finiva sempre per partire tardi, per le vacanze. Pochi giorni dopo la fine della scuola. Si andava al mare, a casa della bisnonna, o in montagna, in case d’affitto tra prati infiniti e vette imbiancate.
Per anni la nostra vacanza è stata in campagna,  in una grande casa rosa, dall’intonaco screpolato e il pozzo profondo in giardino, un frutteto rigoglioso, che ci ha rifornito a lungo di incredibili profumate marmellate. Una scala ripida portava dal prato alla cucina, e lì, di fronte alla porta, il figlio dei contadini lasciava le profumate cassette di pesche, le ceste di insalata e fagiolini, le uova fresche, il burro umido, in grossi tocchi avvolti nella carta lucida bianca, che mamma ci spalmava sul pane, e spolverizzava di sale o di zucchero per le nostre merende. Si usciva di casa al mattino, Simona e io, trascinandoci dietro il suo  fratellino e la mia sorellina, necessarie appendici alla nostra libertà sconfinata: si scompariva in fretta, tra i campi di granturco, più piccine noi delle pannocchie rigogliose, lassù. Ci aspettavano i figli della Luisa, la contadina che abitava più in giù, lungo la strada bianca di polvere calda. Si tornava per pranzo, lavarsi le mani e poi via in fretta, che i piccolini andavano a riposare e noi si poteva giocare da grandi. Poi la merenda e ancora si scompariva, la fetta di pane in mano, lungo la strada bianca, tra i prati di trifoglio.
Si finiva per partire sempre tardi, per le vacanze estiva. Che ci parevano infinite.

 

Carré di agnello alle erbe aromatiche con salsa di piselli alla menta

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carré agnello, 2 (circa 1,5 kg)
erbe aromatiche miste (timo, maggiorana, salvia, prezzemolo, ecc…), un mazzetto
pane grattugiato
aglio fresco, 1 spicchio
sale
olio extravergine d’oliva
per la salsa:
pisellini freschi sgranati, 200g.
menta fresca, 4-5 foglioline
sale
olio extravergine d’oliva
 

Preparate (o fatevi preparare dal macellaio)  i carré d’agnello, incidendo le costolette e scalzando la carne, spingendola verso il basso. in modo da pulire bene le ossa. Fasciate le ossa delle costolette, avvolgendole con fogli di alluminio, perché non scuriscano in cottura.
Riscaldate il forno a 200°
Tritate finemente le erbe aromatiche che preferite, insieme allo spiaccio di aglio fresco, poi mescolatele in una ciotola con il pane grattugiato e il sale. Disponete il miscuglio in una teglia o in largo piatto piano.
Spennellate i carré di agnello con un poco di olio d’oliva, por ricopriteli bene con il miscuglio di erbe e pane, rotolandoli nella teglia e premendo bene con le mani.
Disponete i carré su una teglia ricoperta di carta forno e infornate per 15/20 minuti circa, finché all’esterno saranno dorati e croccanti e all’interno ancora molto al rosa.
Nel frattempo, sbianchite i pisellini, gettandoli per due minuti in acqua bollente salata. Scolateli e raffreddateli subito in acqua e ghiaccio.
Riuniteli nel frullatore con la menta, due cucchiai di olio evo e frullate velocemente, unendo se necessario, un poco di acqua di cottura, fino a ottenere una salsa soffice e omogenea.
Servite il carré d’agnello tagliato a tranci, accompagnato dalla salsa.

 “Questa  ricetta è stata scelta dal sito Spadellandia.itper essere inserita  nella sezione dedicata ai blog stellati.”

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